Stile della leadership, bullismo e
umorismo
ROBERTO COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 12 ottobre
2019.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il
cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Il
comportamento caratterizzato dal dominare, tiranneggiare, asservire e irridere
l’altro, noto col termine bullismo, derivato dall’inglese bullying, ha nella sua radice psicoantropologica
la mancanza di rispetto per il prossimo. È innegabile, nella socialità del
mondo occidentale, il ruolo dell’indebolimento e spesso dell’eliminazione dell’educazione
cristiana nell’emergere del bullismo che, come atteggiamento psicologico,
sembra sviluppato a partire dal modello dell’insensibilità empatica dello
psicopatico. Il rispetto dell’altro, come persona con una propria identità
individuale, una propria capacità di giudizio e una personale dimensione
affettiva, dovrebbe sostanziarsi nell’abilità cognitiva di riconoscere all’altro
queste qualità e nella sensibilità dell’immedesimazione.
In Italia il
bullismo, regolarmente presente nelle caserme, si è rivelato un problema della
scuola, che patisce del degrado e dell’imbarbarimento generale che interessa ampi
strati della popolazione, andando ben oltre i quartieri disagiati e le
periferie trascurate. In molte aree del Paese, la cronaca ha registrato negli
ultimi anni gravissimi episodi di indegnità di un corpo docente che non
trasmette valori sociali e di tanti educatori e custodi dell’infanzia che
maltrattano o addirittura abusano dei bambini loro affidati. Orrori che
appaiono in una realtà caratterizzata sovente dall’incapacità dei genitori di
promuovere nei figli lo sviluppo di una solida struttura morale sulla quale
fondare ogni altro aspetto della personalità.
L’inciviltà
del bullismo, quale parte di un problema più grande, non si combatte solo
istituendo figure di reato e stabilendo sanzioni penali per chi venga
riconosciuto colpevole di una tale condotta, ma soprattutto impegnandosi
ciascuno nella propria realtà sociale quotidiana nel trasmettere in tutti i
rapporti la pratica del rispetto, così da tessere una trama che renda impossibile
l’emergere di primitivi e deleteri istinti di dominanza.
Negli USA si
sta cercando attualmente di individuare e combattere una forma meno evidente di
bullismo, quella legata all’esercizio della leadership sul luogo di
lavoro ed esercitata dietro una facciata di correttezza formale, un politically
correct alla moda e rivolto solo all’esterno del
gruppo di lavoro.
Mills e colleghi, affrontando questo problema su un
particolare tipo di luogo di lavoro, ossia ospedali e altre istituzioni
sanitarie, hanno valutato se il senso dell’umorismo degli infermieri e lo stile
comportamentale dei direttori sanitari influenzi la percezione degli atti di
bullismo.
(C.B., et al. No Laughing
Matter: Workplace Bullying, Humor Orientation, and Leadership Styles. Workplace Health & Safety 67 (4):
159-167, 2019).
La provenienza degli autori è la
seguente: University of Alabama, Tuscaloosa (USA).
Il bullismo sul luogo di lavoro è
associato a numerosi effetti negativi per la salute psico-fisica di chi viene
individuato come bersaglio degli atti di prepotenza, prevaricazione e mancanza
di rispetto, ed anche a conseguenze negative per l’ambiente di lavoro in
generale e per il lavoro stesso.
Recentemente è stato accertato che
il tasso di bullismo è particolarmente elevato nelle istituzioni cliniche di
alcune aree del Sud degli Stati Uniti, ma non sono stati individuati mezzi per
ottenerne la riduzione. Mills e colleghi hanno
concepito il loro progetto di ricerca per cercare di comprendere se la buona
disposizione e la capacità di cogliere aspetti divertenti delle circostanze
esistenziali, in particolare nelle infermiere, e lo stile tendente all’uso dell’umorismo
nei direttori possa influenzare la percezione degli atti di prepotenza sul
posto di lavoro.
Usando dati relativi 459 professionisti
sanitari impiegati presso un grande ospedale del Sud degli Stati Uniti, gli
autori dello studio hanno esaminato l’associazione fra i risultati ottenuti
alla Multidimensional Sense
of Humor Scale (che conta quattro dimensioni) e al Multifactor
Leadership Questionnaire (che presenta tre
sub-stili di leadership) e il rischio di essere sottoposti ad atti di
bullismo.
Mills e colleghi hanno rilevato che una delle quattro sub-scale, Humor Appreciation, è in evidente rapporto con il bullismo. Le
altre tre, Humor Recognition, Humor
Production e Humor for Coping, non hanno
fatto rilevare alcun rapporto. Lo stile dei direttori è risultato decisivo nell’influenzare
il modo in cui sono percepiti degli atti negativi. In particolare, la transformational leadership era associata con
il 22% della variazione nei report di ridotta attività di bullismo.
I risultati di questo studio sono
coerenti con quanto emerso da lavori precedenti, che hanno riconosciuto
importanza agli stili con i quali si esercita la funzione direttiva per la
creazione di un ambiente di lavoro sereno e rispettoso di tutti. Inoltre, dai
dati emersi, gli autori dello studio deducono la necessità da parte dei
direttori sanitari di migliorare la comunicazione con il personale
infermieristico.
L’autore della nota ringrazia la
dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni
di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-12 ottobre 2019
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